Si parteeeee!

Il giorno prima.

La valigia crea non pochi stati d’ansia alla maggior parte di noi, ammettiamolo. Io la combatto scrivendomi una lista delle cose da portare, qualche giorno prima. E pazienza se scordo qualcosa: nel caso, se si puó, la si compra.

Il giorno della partenza.

Ho preso i biglietti? E il ticket del parcheggio? L’indirizzo per il navigatore? Carta d’identità? Carta di credito? Patente? Cellulare? Insomma, prima di partire ci vuole il check di mezz’ora.

Quando arrivi al parcheggio, quasi ti dispiace lasciare l’auto. Io, una volta, dal rimorso, ho prenotato anche il suo lavaggio!

Una volta, i parcheggi ti controllavano i segni dell’auto: ora manco quelli! Si sale sulla navetta e via, di corsa all’aeroporto!

Ormai le navette, come ogni altro automobilista, ha i minuti contati per lasciarti in aeroporto, così ti scaricano senza troppi complimenti, e se ne vanno. E tu rimani lí, entri in aeroporto a testa in su, un po’ spaesato all’inizio. Cosa devo fare? Dove devo andare? Possibile che nessuno crei un piccolo vademecum?

Arrivi al check in per lasciare i bagagli e preghi che la tua valigia non superi i kg a disposizione, ma sei pronto a metterti addosso varie cose, alle peggio, o stipare qualcos’altro nel bagaglio a mano che giá é colmo. Colpa delle compagnie di volo: prima imbarcavano tutto tranquillamente, poi ci hanno abituato alle cappelliere e ai bagagli sempre piú piccoli, poi retrofront: volete imbarcare? Pagate! Ma pagate pure lo stesso (e la cifra cambia poco) se portate il bagaglio in cappelliera. Ma c’é una novitá. No, non é il pranzo o la cena, che una volta ti servivano a prescindere. Sono i posti: sempre piú appiccicati, cosí inseriscono piú file. Per la gioia degli spilungoni.

Cosí si assistono a scene di ‘alleggerimento’ dei bagagli, e giá che ci siamo, vediamo che portano gli altri! Poi si va verso i controlli di sicurezza. E butta le bottiglie, e tira fuori cellulari e tablet, cinture e monete. Un vecchietto mi chiedeva se doveva togliersi anche la sua dentiera mobile! Ai piú sfortunati, via anche le scarpe, cosí ci metti un tempo in finito a rimettertele, specie d’estate, coi piedi gonfi! Maledetti!

E non parliamo di quando il metal detector suona e ti devono perquisire: io soffro il solletico!

E anche questa é fatta! Partire in aereo é un po’ come fare il gioco dell’oca o la corsa ad ostacoli. Ora devi cercare il tuo gate, ma soprattutto come arrivarci, visto che il percorso é infrattato tra i duty free. E quando arrivi, le sedie non bastano quasi mai per tutti, che nervi!